Belle Buone Lingue

Parole di velluto per il maschio adulto, bianco, occidentale, cristiano, istruito, etero e sano: BBL è anche per te.
Per te e per chiunque voglia ascoltarci, da parte di tutto il resto dell’umanità: non l’altra metà del cielo, ma il 90% della popolazione del cosmo per ora conosciuto.

VALERIA E VALERIA

Valeria era un nome femminile molto alla moda tra i giovani genitori degli anni Settanta. Di Valerie ne nascevano tante e tutte così: una buona e una cattiva. Due di queste due sono alla conduzione di Belle Buone Lingue: Valeria Buona e Valeria Cattiva. Da bambina Valeria Buona giocava all’aperto coi ragazzini della banda del quartiere; Valeria Cattiva faceva merenda guardando smisuratamente cartoni animati giapponesi. Da ragazza Valeria Buona si addormentava di sera e si risvegliava col sole; Valeria Cattiva la notte pogava. Da mamma Valeria Buona ha allevato la sua prole con amore e successi; Valeria Cattiva non ha fatto funzionare un matrimonio. Da grande Valeria Buona ama, lotta e lavora; Valeria Cattiva vorrebbe prendere il volo come una rondine e fuggire verso il caldo. Valeria Buona è ambientalista, pacifista, internazionalista; Valeria Cattiva è anticapitalista, antifascista, antimperialista. Valeria Buona si impegna a capire le questioni e ad affrontarle col dialogo; Valeria Cattiva non manda giù, si arrabbia, protesta e si fa ascoltare. Valeria Buona è femminista; Valeria Cattiva pure. Valeria Buona e Valeria Cattiva hanno entrambe la faccia d’angelo e la lingua che taglia. Le due Valerie sono Valeria Carnevali, insegnante nella Scuola Primaria, impegnata nella critica d’arte contemporanea e da sempre attenta alle dinamiche culturali del presente e Valeria Tizzoni, operaia, sindacalista, da sempre convinta che la lotta di uno è la lotta di tutte e tutti. Gentili ascoltatori di BBL, indovinate un po’ chi è la Valeria Buona e chi è la Valeria Cattiva…